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2016/08/08

1971/08/08: Il ritorno a terra dei tre di Apollo 15 sui quotidiani italiani

La prima pagina de "La Stampa" (dalla collezione personale di Gianluca Atti),
Conclusa la missione Apollo dopo 12 giorni

L'ARRIVO NELLA NOTTE

La navicella che ha portato tre uomini sulla Luna è scesa dolcemente sulle acque del Pacifico, inquadrata dai televisori – Ultima emozione: un paracadute non si è aperto perfettamente ma l’impatto è stato regolare – Lo «splashdown» alle 22,46 a sette miglia dalla portaerei Okinawa in attesa – I risultati: tra giorni di escursioni in auto sulla superficie lunare, esplorati 30 kmq di terreno, raccolti quasi 100 chili di rocce

L’America prepara grandi feste per gli astronauti

(Dal nostro corrispondente)

New York, 7 agosto.

L’Apollo 15 è ritornato sulla Terra. Dopo dodici magnifici giorni nel cosmo la missione spaziale più regolare e ricca di risultati che mai sia stata compiuta si è conclusa stasera alle 22,46.

La cabina di comando dell’astronave, con a bordo il comandante James Scott e i «co-piloti» Irwin e Worden, è scesa dolcemente sulle acque del Pacifico, a 300 chilometri a nord delle isole Hawaii, a sette miglia dalla portaerei «Okinawa» in attesa. La discesa della navicella è stata seguita con i «radar» e inquadrata, nelle ultime fasi, dai televisori.

L’intera America ha seguito il rientro degli astronauti con appassionato interesse. Nell’Oceano Pacifico è ancora pomeriggio, la visibilità è perfetta, splende il sole ma non fa troppo caldo, onde di un metro, un metro e mezzo increspano le acque. La portaerei Okinawa (indicata a volte come portaelicotteri, in realtà reca a bordo velivoli di ambedue i tipi) attende nel punto prestabilito, 26,1 gradi di latitudine est, 158 di longitudine ovest. La cabina di comando dell’Apollo 15, detta Endeavour, ha attraversato l’atmosfera come una palla di fuoco, si aprono i paracadute multicolori. Pare incredibile che una navicella così piccola trasporti il più prezioso carico della storia spaziale, un tesoro geologico che nasconde forse le origini del sistema solare.

La manovra è incominciata alle 22,17, con la separazione della cabina dal modulo di servizio. Quindici minuti più tardi, la prima è entrata nel «corridoio» di 50 chilometri per l’ammaraggio, ad un’altezza di 120 chilometri, con una velocità di 40 mila circa, ed un’inclinazione tra i 5,5 e i 7,5 gradi. Il secondo è «rimbalzato» più volte sull’atmosfera, perdendosi nel vuoto.

Alle 22,33, poco prima del punto di massima frizione e calore, si sono interrotte, come sempre, le comunicazioni radio tra gli astronauti e il centro di Houston. Esse sono riprese alle 22,36, e la suspense, accentuatasi di momento in momento, s’è allentata.

Quando l’Apollo 15 è apparso sopra l’Okinawa, forando le nuvole, i marinai affollatisi sul ponte sono scoppiati in applausi. A breve distanza, una nave sovietica sorvegliava la scena (lo stesso avvenne per gli Apollo 7 e 9).

Il comandante Scott e Allen da Houston si sono scambiati ringraziamenti e congratulazioni. Anche in questa fase, com in altre dell’impresa, s’è registrato un piccolo contrattempo: uno dei tre paracadute si è aperto solo in parte, cosa completamente insolita, ma la cabina può ammarare felicemente con uno solo. Scott, Irwin e Worden hanno toccato la superficie dell’oceano a una velocità del 20 per cento superiore al normale, 50 chilometri all’ora.

Nel momento del tuffo nell’acqua, uno spruzzo enorme, violento, un elicottero ha sorvolato l’Apollo 15. I sommozzatori lo hanno raggiunto 10 minuti dopo. È stato aperto il portello, e gli astronauti si sono affacciati sorridendo, «Stiamo bene» ha detto Scott, abbracciando il tenente che comandava il gruppo. L’ammaraggio è avvenuto a dieci chilometri circa dalla Okinawa. Appena raggiunta la portaelicotteri, i tre uomini si sono sottoposti a esame medico. Non dovranno sottostare a quarantena, a differenza dei precedenti equipaggi degli Apollo. Nel rientro nell’atmosfera non avevano indossato gli scafandri.

Dalla tolda dell’Okinawa, si sono alzati stormi di elicotteri, e i sommozzatori, protetti dalle tute, si sono gettati in acqua, per precedere l’Apollo. Milioni di persone in tutto il mondo hanno acceso i teleschermi per assistere alla emozionante fase finale del volo. Lo spettacolo non cambia mai, è vecchio quanto l’ascesa del primo uomo nello spazio. Ma questa volta, era esaltato da due particolari: il tragico ricordo della morte di Dobrovolskij, Volkov e Patsaev sulla Soyuz, e il successo del Lem «Falcon» e dell’auto elettrica sulla Luna. Come l’Apollo 11, così l’Apollo 15 ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo della corsa tra le stelle.

Conviene riassumere brevemente le ultime ore del favoloso viaggio di Scott, Irwin e Worden, dalla «conferenza stampa» da essi tenute tra le 22 e le 23 di ieri. Il comandante e il suo compagno nel «gran premio selenico» hanno parlato soprattutto delle pietre trovate, e dell’auto. «Confidiamo che la roccia cristallina da noi scoperta sulle pendici appenniniche risalga alla formazione della crosta della Luna» ha dichiarato Scott. Egli ha aggiunto che, a suo parere, uno scienziato dovrebbe far parte degli equipaggi dei prossimi Apollo, il 16 e il 17, per garantire risultati migliori. È stato fatto il nome del geologo Schmidt, ma la Nasa sembra riluttante a «rischiare» un uomo che non è innanzitutto un pilota.

Irwin ha elogiato il Rover o «bug» (l’insetto) come lo ha famigliarmente chiamato. Ma a proposto due modifiche: diverse cinture di sicurezza, e un maggiore controllo della stabilità. «A causa della forza di gravità ridotta – ha spiegato – un paio di volte abbiamo avuto l’impressione di galleggiare a mezz’altezza». Worden s’è soffermato sui crateri cinerei e gli strati di lava fotografati. «Ritorniamo con 3600 metri di pellicola – ha detto -. Dovremmo tracciare una mappa quasi perfetta del 20 per cento della Luna». Quali sono stati i momenti indimenticabili dei tre astronauti? Per Irwin il lancio da Capo Kennedy, per Scott l’esplorazione degli Appennini.

All’approssimarsi della Terra, gli astronauti hanno dato segni di commozione. «Siamo reduci da una esperienza straordinaria, meravigliosa: ma sapeste come è dolce ritornare a casa» ha esclamato Irwin. Alle 19.32 Worden ha attivato il motore principale per un secondo onde imboccare la traiettoria di rientro. Per la prima volta nella storia degli Apollo, un’analoga manovra era stata cancellata ieri. Ha affermato il direttore del volo Gerald Griffin: «Non abbiamo solo ottenuto eccezionali risultati scientifici. Anche da un punto di vista tecnico abbiamo registrato progressi senza precedenti. L’armonia tra gli uomini e le macchine è totale».

Il bilancio è ormai noto, ed è il migliore tratto sinora. Scott, Irwin e Worden hanno dimostrato che si può montare una base sulla luna, e che l’organismo umano può adattarsi al satellite. I tecnici e gli scienziati della Nasa dispongono potenzialmente del know-how e del materiale necessari. Mancano però i fondi. Dopo i 24 miliardi di dollari spesi per il programma dei 17 Apollo, cinque anni d’economia attendono l’America.

Sarebbe ingiusto concludere i resoconti della «missione dei primati» - tre giorni di escursione in auto sulla superficie lunare, esplorati 30 km quadrati di terreno, raccolti quasi cento chili di rocce, compiute eccezionali esperienze scientifiche – senza un accenno ai suoi protagonisti, e alle figure anonime di Houston. Sia gli uni che gli altri, con l’ardimento personale e con gli oscuri miracoli della tecnologia, hanno conquistato il cuore delle folle.

Ennio Caretto
La prima pagina de "Il Corriere della Sera" di domenica 8 agosto 1971 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
Dettaglio della prima pagina in questione (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
La prima pagina de "Il Giorno" (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

2016/08/07

1971/08/07 22:46 IT: Il rientro sulla Terra e l’ammaraggio in diretta TV e nelle foto

295 ore e 11 minuti dopo aver lasciato la Terra e calpestato il suolo lunare nella più lunga missione sulla superficie del satellite naturale del nostro pianeta, David Scott e James Irwin, insieme al prezioso compagno di viaggio Alfred Worden, ammarano nell'Oceano Pacifico, non senza un ultimo momento di "suspense": la mancata apertura completa di uno dei tre paracadute.

Questi sono gli ultimi istanti del fantastico viaggio di Apollo 15 nella diretta TV. Mancano pochi minuti alle 22:46 ora italiana di sabato 7 agosto 1971.

Foto AP15-S71-41999 – scansione NASA.
Foto AP15-71-H-1248.
Foto AP15-S71-42217 – scansione JSC.
SPLASHDOWN! WELCOME APOLLO 15! Foto AP15-S71-43543.
Foto AP15-S71-41995 (ricerca a cura di J.L. Pickering).
Foto AP15-71-H-1259 (ricerca a cura di J.L. Pickering).
Dopo il brusco ammaraggio, il comandante della missione Apollo 15, David Scott, è il primo ad uscire dalla capsula Endeavour (foto AP15-71-H-1242).
Dopo l’uscita di Scott è il momento del "barboso" Irwin, pilota del Modulo Lunare Falcon; seguirà per ultimo il pilota del Modulo di Comando Endeavour, Alfred Worden (foto AP15-H-1243).
Foto AP15-S71-42426 (ricerca a cura di J.L. Pickering).
Trasportati a bordo di un elicottero sulla portaerei di recupero U.S.S. Okinawa, i tre protagonisti della quarta spedizione lunare salutano sorridenti il numeroso personale presente (foto AP15-71-H-1238).
Foto AP15-S71-42065 (scansione di J.L. Pickering).
Foto AP15-S71-42090 (scansione di J.L. Pickering).
L'esultanza al Centro di Controllo di Houston per il felice esito della missione (foto AP15-S71-43427, scansione di J.L. Pickering).
Il saluto del comandante Scott, settimo uomo a camminare sulla Luna; per la prima volta gli astronauti reduci da una missione lunare non saranno reclusi in quarantena (foto AP15-S71-42264, scansione di J.L. Pickering).
James Irwin: l’ottavo uomo a lasciare le impronte dei suoi scarponi sulla Luna, ai piedi della fantastica vallata degli Appennini di Hadley (foto AP15-S71-42258, scansione di J.L. Pickering).
Alfred Worden, il "pedone cosmico" (foto AP15-S71-42261, scansione di J.L. Pickering).

1971/08/07: Il giorno del rientro

La prima pagina de "La Stampa"


Dalla prima pagina del quotidiano "Il Giorno"


Segue l'articolo dalla prima pagina


Dalla terza pagina de "Il Giorno"

2016/08/06

1971/08/06: Diretta TV con conferenza stampa

La diretta TV a colori elaborata digitalmente per togliere disturbi, vignettatura, distorsioni e dominanti cromatiche. Restauro a cura di Retro Space HD.

1971/08/06: L'impresa di Worden su "La Stampa"



L’“Apollo 15” avanza sulla via del ritorno


Una "passeggiata" nel cosmo a trecentomila km dalla Terra

L'astronauta Alfred Worden è uscito nel vuoto spaziale, legato alla navicella da un solo cavo, per ricuperare alcuni apparecchi – Per 18 minuti lo abbiamo visto sugli schermi tv fluttuare fuori della cabina, privo di peso, intento al suo lavoro – La rotta è regolare, non occorre alcuna correzione – Domani il tuffo nell'atmosfera e l'ammaraggio nel Pacifico

(Dal nostro corrispondente)

New York, 5 agosto.

Un altro spettacolo esaltante, l'ultimo dell'Apollo 15. Alfred Worden ha compiuto la sua breve «passeggiata» nello spazio – 18 minuti – sotto gli occhi di milioni di telespettatori in tutto il mondo. Dal portello della cabina di comando, Irwin ne reggeva il cosiddetto "cordone ombelicale". La figura dell'astronauta si stagliava nel vuoto, girava su se stessa. «È fantastico» ha detto Irwin. «Su questo sfondo, con lo scafandro sembri un essere di un altro mondo».

La passeggiata è avvenuta tra le 17,40 e le 17,58, a 330 mila chilometri circa dalla Terra, e 60 mila dalla Luna, mentre l'Apollo 15 procedeva a una velocità di 3700 chilometri orari. I tre astronauti avevano lasciato fuggire l'ossigeno dalla cabina, per eguagliare le pressioni intera e esterna, e indossato gli scafandri, Worden è uscito dal portello adagio, sorreggendosi a alcune maniglie all'esterno, mentre Irwin alle sue spalle snodava il cordone, lungo quasi otto metri, tre di più di quelli da percorrere, e lo fotografava. I primi passi sono stati incerti, quelli successivi disinvolti. «Mi diverto come un ragazzino» ha gridato Worden.

Tre volte il pilota ha coperto la distanza tra il portello e il modulo di servizio, le due iniziali per raccogliere le pellicole del 20 per cento della superficie selenica (due cassette del peso di 30 e 10 chili rispettivamente) la terza per un controllo. Ha constatato che il coperchio di uno degli strumenti di misurazione era guasto, tutto il resto funzionava. La passeggiata era necessaria perché il modulo di servizio, al rientro nell'atmosfera terrestre, viene separato dalla cabina, e si perde nello spazio. Alfred Worden è stato il decimo uomo al mondo a «passeggiare» nel vuoto: il primo fu il sovietico Leonov nel marzo del '65. Come Scott e Irwin sulla Luna, s'è mostrato felice ed eccitato. «È il posto più romantico che abbia mai visto» ha dichiarato. «Chi vuole farsi chiudere di nuovo nell'Apollo?». «Bambino, hai fatto un bel lavoro». Lo ha congratulato dal centro di Houston il controllore Joseph Allen. Anche questa breve avventura costituisce un primato: tutte le altre passeggiate furono in orbita terrestre.

L'equipaggio dell'astronave ha approfittato dell'«intervallo», come lo ha chiamato Scott, per «scaricare» alcuni sacchi di rifiuti nel cosmo. «Chiediamo scusa per l'inquinamento, ma non riusciamo più a muoverci qua dentro» ha detto il comandante. E poi: «Adesso si respira». Scott ha chiesto e Houston se era necessaria una correzione della traiettoria. «No, siete in perfetta rotta» gli ha risposto Allen. «Anzi, abbiamo deciso di darvi il premio di navigazione Vasco De Gama tanto navigate bene. Semmai, eseguirete la manovra domani. Adesso riposatevi».

Una forzata inattività caratterizzerà le prossime ore di volo. Alle 20 di domani ci sarà l'ultima trasmissione televisiva. Sabato, alle 20,17 la cabina di comando si staccherà da quella di servizio, e quindici minuti più tardi rientrerà nell'atmosfera terrestre. L'ammaraggio nel Pacifico, a 900 chilometri a nord delle Hawaii, è previsto per le 22,46. Le famiglie attendono ansiosamente gli astronauti. «Sono stanca di guardare la televisione» ha affermato la signora Scott.

Ennio Caretto

2016/08/04

1971/08/05: La "passeggiata spaziale" di Worden: giornali italiani, video, foto




Qui sotto le immagini trasmesse in diretta in mondovisione della straordinaria esperienza dell'astronauta Alfred Worden, primo uomo ad uscire da una navicella spaziale nello spazio profondo anziché in orbita intorno alla Terra.




L’attività extraveicolare viene ripresa anche da una cinepresa dotata di pellicola 16mm a colori, che però s’inceppa, registrando un unico fotogramma (S71-43202).




Ci sono anche cinque fotografie a colori di quest’uscita straordinaria: le immagini Hasselblad da AS15-96-13098 a 13102. Purtroppo non mostrano molto chiaramente Al Worden.







Una versione ritagliata, ruotata e in bianco e nero dell’ultima foto evidenza i dettagli:



La NASA ha fatto preparare un’illustrazione dell’EVA (S71-39614):

1971/08/04: Le ultime orbite lunari e il ritorno verso la Terra



A 223 ore e 48 minuti dall'inizio dello straordinario viaggio di Apollo 15 (le 23:22 italiane) e dopo 74 orbite intorno al globo lunare, viene acceso il potente motore SPS del Modulo di Servizio, che lancia di nuovo verso la Terra i tre astronauti ed il prezioso carico di materiale selenico raccolto ai piedi degli Appennini di Hadley.


Foto AS15-88-11979 - JSC scan


Foto AS15-88-11980 - JSC scan


Foto AS15-88-11982 - JSC scan


Foto AS15-88-11985 - JSC scan


Foto AS15-88-11987 - JSC scan


Foto AS15-88-12005 - research David Woods


Foto AS15-88-12010 - JSC scan


Foto AS15-88-1112013 - JSC scan