2016/08/09
1971/08/09: Dopo la grande avventura, il giusto trionfo
Entusiasmo in America per la missione dell'Apollo
Oggi gli astronauti in trionfo a Houston
Scott, Irwin e Worden festeggiati ieri sera da migliaia di persone alle Hawaii
Caloroso messaggio del presidente Nixon – Inchiesta per la mancata apertura del paracadute durante il rientro – Per gli scienziati un tesoro geologico
Dal corrispondente
New York, lunedì mattina.
Rasati, riposati, eleganti in abiti civili e «sani come pesci» (lo hanno detto i medici che li hanno visitati) gli astronauti dell’Apollo 15 raggiungono oggi il centro di Houston nel Texas. Il comandante Scott s’è fatto precedere da un mazzo di dodici rose rosse e una gialla (la famosa «yellow rose of Texas» della canzone) per la sua bella consorte. L’eccitazione al centro spaziale è all’apice. Ieri sono già arrivate le pietre lunari raccolte dagli ardimentosi astronauti, i 3600 metri di pellicole di film e fotografie e alcuni strumenti. Gli scienziati e i tecnici attendono ora le testimonianze dirette dell’equipaggio dell’Apollo per primo, affrettato bilancio dell’impresa.
La grossa novità del dopo-Luna è che gli astronauti non dovranno restare in quarantena come i loro precedessori. Potranno riabbracciare subito le famiglie (che sabato hanno ceduto alla commozione e hanno pianto di sollievo all’ammaraggio della cabina), verranno intervistati dai giornalisti, compiranno esperimenti di laboratorio.
Come ha dichiarato il direttore della Nasa Fletcher, «il loro aiuto sarà inestimabile». Fletcher ha definito la missione «la più importante e la meglio riuscita dal punto di vista sia tecnico che scientifico». «Sono persuaso – ha concluso – che scopriremo la storia delle origini della Luna e forse del sistema solare». L’esultanza del pubblico americano e dei circoli accademici è senza precedenti. A differenza di tutte le altre missioni, Apollo 15 è tornato con un vero tesoro geologico, e ha mostrato che è possibile costruire una base sulla Luna. Non a caso, il presidente Nixon ha voluto parlare al telefono con Scott, Irwin e Worden sulla porta-elicotteri «Okinawa» sabato notte.
La Casa Bianca ha anche diramato il seguente comunicato: «L’Apollo 15 ha confermato l’indistruttibile volontà dell’uomo di essere artefice del proprio destino. Ha arrecato un grande contributo alla sua insaziabile ricerca del sapere. Ha portato i semi di nuovi studi che potrebbero aprire un capitolo nella storia del nostro pianeta. Scott, Irwin e Worden: ben fatto, ben tornati.»
Ennio Caretto
2016/08/07
1971/08/07 22:46 IT: Il rientro sulla Terra e l’ammaraggio in diretta TV e nelle foto
295 ore e 11 minuti dopo aver lasciato la Terra e calpestato il suolo lunare nella più lunga missione sulla superficie del satellite naturale del nostro pianeta, David Scott e James Irwin, insieme al prezioso compagno di viaggio Alfred Worden, ammarano nell'Oceano Pacifico, non senza un ultimo momento di "suspense": la mancata apertura completa di uno dei tre paracadute.
Questi sono gli ultimi istanti del fantastico viaggio di Apollo 15 nella diretta TV. Mancano pochi minuti alle 22:46 ora italiana di sabato 7 agosto 1971.
2016/08/06
1971/08/06: L'impresa di Worden su "La Stampa"
L’“Apollo 15” avanza sulla via del ritorno
Una "passeggiata" nel cosmo a trecentomila km dalla Terra
L'astronauta Alfred Worden è uscito nel vuoto spaziale, legato alla navicella da un solo cavo, per ricuperare alcuni apparecchi – Per 18 minuti lo abbiamo visto sugli schermi tv fluttuare fuori della cabina, privo di peso, intento al suo lavoro – La rotta è regolare, non occorre alcuna correzione – Domani il tuffo nell'atmosfera e l'ammaraggio nel Pacifico
(Dal nostro corrispondente)
New York, 5 agosto.
Un altro spettacolo esaltante, l'ultimo dell'Apollo 15. Alfred Worden ha compiuto la sua breve «passeggiata» nello spazio – 18 minuti – sotto gli occhi di milioni di telespettatori in tutto il mondo. Dal portello della cabina di comando, Irwin ne reggeva il cosiddetto "cordone ombelicale". La figura dell'astronauta si stagliava nel vuoto, girava su se stessa. «È fantastico» ha detto Irwin. «Su questo sfondo, con lo scafandro sembri un essere di un altro mondo».
La passeggiata è avvenuta tra le 17,40 e le 17,58, a 330 mila chilometri circa dalla Terra, e 60 mila dalla Luna, mentre l'Apollo 15 procedeva a una velocità di 3700 chilometri orari. I tre astronauti avevano lasciato fuggire l'ossigeno dalla cabina, per eguagliare le pressioni intera e esterna, e indossato gli scafandri, Worden è uscito dal portello adagio, sorreggendosi a alcune maniglie all'esterno, mentre Irwin alle sue spalle snodava il cordone, lungo quasi otto metri, tre di più di quelli da percorrere, e lo fotografava. I primi passi sono stati incerti, quelli successivi disinvolti. «Mi diverto come un ragazzino» ha gridato Worden.
Tre volte il pilota ha coperto la distanza tra il portello e il modulo di servizio, le due iniziali per raccogliere le pellicole del 20 per cento della superficie selenica (due cassette del peso di 30 e 10 chili rispettivamente) la terza per un controllo. Ha constatato che il coperchio di uno degli strumenti di misurazione era guasto, tutto il resto funzionava. La passeggiata era necessaria perché il modulo di servizio, al rientro nell'atmosfera terrestre, viene separato dalla cabina, e si perde nello spazio. Alfred Worden è stato il decimo uomo al mondo a «passeggiare» nel vuoto: il primo fu il sovietico Leonov nel marzo del '65. Come Scott e Irwin sulla Luna, s'è mostrato felice ed eccitato. «È il posto più romantico che abbia mai visto» ha dichiarato. «Chi vuole farsi chiudere di nuovo nell'Apollo?». «Bambino, hai fatto un bel lavoro». Lo ha congratulato dal centro di Houston il controllore Joseph Allen. Anche questa breve avventura costituisce un primato: tutte le altre passeggiate furono in orbita terrestre.
L'equipaggio dell'astronave ha approfittato dell'«intervallo», come lo ha chiamato Scott, per «scaricare» alcuni sacchi di rifiuti nel cosmo. «Chiediamo scusa per l'inquinamento, ma non riusciamo più a muoverci qua dentro» ha detto il comandante. E poi: «Adesso si respira». Scott ha chiesto e Houston se era necessaria una correzione della traiettoria. «No, siete in perfetta rotta» gli ha risposto Allen. «Anzi, abbiamo deciso di darvi il premio di navigazione Vasco De Gama tanto navigate bene. Semmai, eseguirete la manovra domani. Adesso riposatevi».
Una forzata inattività caratterizzerà le prossime ore di volo. Alle 20 di domani ci sarà l'ultima trasmissione televisiva. Sabato, alle 20,17 la cabina di comando si staccherà da quella di servizio, e quindici minuti più tardi rientrerà nell'atmosfera terrestre. L'ammaraggio nel Pacifico, a 900 chilometri a nord delle Hawaii, è previsto per le 22,46. Le famiglie attendono ansiosamente gli astronauti. «Sono stanca di guardare la televisione» ha affermato la signora Scott.
Ennio Caretto
2016/08/04
1971/08/05: La "passeggiata spaziale" di Worden: giornali italiani, video, foto
Qui sotto le immagini trasmesse in diretta in mondovisione della straordinaria esperienza dell'astronauta Alfred Worden, primo uomo ad uscire da una navicella spaziale nello spazio profondo anziché in orbita intorno alla Terra.
L’attività extraveicolare viene ripresa anche da una cinepresa dotata di pellicola 16mm a colori, che però s’inceppa, registrando un unico fotogramma (S71-43202).
Ci sono anche cinque fotografie a colori di quest’uscita straordinaria: le immagini Hasselblad da AS15-96-13098 a 13102. Purtroppo non mostrano molto chiaramente Al Worden.
Una versione ritagliata, ruotata e in bianco e nero dell’ultima foto evidenza i dettagli:
La NASA ha fatto preparare un’illustrazione dell’EVA (S71-39614):
1971/08/04: Le ultime orbite lunari e il ritorno verso la Terra
2016/08/03
1971/08/03: I quotidiani italiani descrivono l'addio alla Luna di Scott e Irwin
Dopo tre giorni e 25 km d'esplorazione in auto sulla Luna
Tornano con sassi di quattro miliardi d'anni che forse sveleranno il segreto dell'universo
Scott e Irwin si sono alzati dal suolo lunare ieri alle 19,11 - Dopo otto minuti erano in orbita - Alle 21,09 la cabina "Falcon" si è agganciata alla astronave-madre che l'attendeva a 100 chilometri di quota - I tre astronauti resteranno ora per due giorni in orbita attorno al satellite, Worden uscirà dalla navicella per una "passeggiata" nel vuoto - Giovedì l'inizio della trasvolata in direzione del nostro pianeta, l'ammaraggio sabato sera
Decollo dalla Luna e aggancio nello spazio visti per tv in tutto il mondo
Ormai lassù tutto è possibile
La missione Apollo 15 appare non meno importante del volo Apollo 11, che per la prima volta nella storia dell'umanità condusse due astronauti sulla Luna. L'Apollo 11 dimostrò che la Luna era raggiungibile; l'Apollo 15 ha dimostrato che la Luna è esplorabile.
Undici anni fa, mentre la astronave di Gagarin volteggiava intorno alla Terra, il presidente Kennedy ebbe la tipica reazione dell'uomo politico, giustamente preoccupato del successo spettacolare e propagandistico dell'impresa. In un soprassalto di irritazione, Kennedy prese dal tavolo un foglio di carta e vi scrisse, nervosamente, a matita: «Voglio sapere quanto verrebbe a costare, in tempo e in denaro, la spedizione di due uomini lassù». Giustamente si parlò subito di corsa allo spazio; il mondo avrebbe assistito soprattutto a una sfida sportiva in cui gli americani, più che la Luna, stavano inseguendo i sovietici. E una volta raggiunto per primi il traguardo, gli americani avevano di colpo scaricato tutta la tensione nervosa accumulata in questi dieci anni di sforzi e di sacrifici. Come si dice appunto in gergo sportivo, gli americani si erano deconcentrati e avevano incominciato a domandarsi se un impegno tanto risoluto e costoso valesse davvero la pena.
Soltanto oggi si può rispondere sì. Due astronauti hanno compiuto «passeggiate» di sei ore ciascuna, sono saliti sopra un'automobile e si sono addentrati fra burroni fra burroni e crepacci, in mezzo a montagne alte quattromila metri. Appena due anni fa, il capitano Armstrong muoveva i primi passi incerti e impacciati; ma ormai, anche lassù, l'uomo cammina.
Appena si potranno costruire razzi più volte utilizzabili, e quindi meno costosi, uno stabile insediamento umano sulla superficie selenica non apparirà più impossibile.
Questa volta non si sono avute né recriminazioni né polemiche; tutti gli scienziati sembrano entusiasti. Scott e Irwin hanno descritto con precisione strati geologici e crateri e hanno raccolto campioni di rocce dal cui esame si spera di svelare come si è formato il sistema solare. È vero che una sonda meccanica può riferire fedelmente sulla Terra dati e impressioni, ma non sarà mai in grado di scorgere la pietra giusta quando si trovi oltre il suo raggio di azione. Anche sulla Luna, l'uomo è insostituibile. I dirigenti della Nasa hanno visto giusto: lo spazio sarà «conquistato» oggi da astronauti che hanno ricevuto che hanno ricevuto una sufficiente preparazione scientifica, domani da scienziati che sapranno pilotare un'astronave.
Il successo della missione giunge opportuno. L'America attraversa un momento difficile. Finalmente, l'opinione pubblica ha preso coscienza di alcuni gravi problemi «terrestri», come la crisi della città, l'inquinamento, il malessere delle minoranze razziali, la povertà, la droga, ma nello stesso tempo rischia di guardare da una prospettiva sbagliata. Come sempre accade a chi si sveglia da un sonno troppo lungo, molti americani hanno avuto e hanno tutt'ora l'impressione di avere sbagliato tutto. Dopo anni in cui hanno preteso miracoli dagli scienziati e dai tecnici, domandando loro la soluzione di problemi che invece richiedevano una coscienza morale e una diversa preparazione politica, oggi sono caduti nell'eccesso opposto e considerano tante superbe realizzazioni solo come giocattoli inutili quanto costosi.
La visione di due uomini disinvolti e decisi, impegnati in una impresa dai tanti aspetti ancora inverosimili, può aver dato aver dato a molti di loro la consapevolezza di ciò che possono ancora fare; di quanto grande possa essere la loro forza purché venga correttamente adoperata.
Gianfranco Piazzesi
Il piano per oggi
La giornata odierna sarà prevalentemente occupata da esperimenti scientifici, senza manovre per quanto riguarda il volo. L'Apollo, ridotto ora ai moduli di comando e di servizio («Endeavour») viaggerà costantemente in orbita circumlunare in attesa del momento favorevole per l'inserzione in traiettoria diretta alla Terra. (Ansa)
(Dal nostro corrispondente)
New York, 2 Agosto.
Il modulo «Falcon» e la cabina «Endeavour» (legati assieme in un solo vascello spaziale, l'astronave Apollo) orbitano intorno alla Luna col più prezioso carico geologico della storia umana. Si sono agganciati alle 21,09 ora italiana: milioni di persone in tutto il mondo hanno seguito la manovra alla tv, così come poco prima avevano visto la partenza dalla superficie lunare. Fra qualche ora, alle 0,55, il «Falcon», vuoto, si staccherà dalla nave madre. Alle 1,40 David Scott, James Irwin e Alfred Worden lo scaglieranno contro le rocce della Luna, servendosi dei telecomandi sistemati a bordo dell'«Endeavour». Mai equipaggio d'una missione Apollo è stato più felice ed eccitato di questo. Come ha detto al centro di controllo della Nasa, a Houston, uno dei direttoti, Gerry Griffin, gli uomini dell'Apollo 15 «hanno compiuto la più grande esplorazione scientifica di tutti i programmi spaziali». Il vascello torna a terra – per citare le parole del «New York Times» – «con la chiave dello scrigno dei misteri del sistema solare e delle sue origini».
Per la prima volta, abbiamo potuto assistere alla partenza del modulo dalla Luna. La telecamera che era sistemata a bordo del «Moon Rover Vehicle», la meravigliosa automobile elettrica che ci ha offerto lo spettacolo più esaltante della nostra vita, ne ha trasmesso la fase iniziale. Il comandante Scott e il co pilota James Irwin hanno acceso il motore alle 19,11, appena da Houston è arrivato il «go on». Nel bagliore accecante il Falcon s'è staccato dalla piattaforma d'appoggio, costituita dalla parte inferiore del Lem, salendo sempre più rapidamente nel vuoto. In pochi istanti è scomparso alla vista e la telecamera non ha potuto assumere l'angolazione necessaria per ritrarlo ad una certa quota. Alle 19,19 il Falcon è entrato nella prevista orbita cicumlunare, alle 20,44 ha cominciato la manovra d'avvicinamento alla cabina-madre. Oltre cento chilometri più in basso, sul satellite abbandonato, giacevano la telecamera con l'automobile lunare, la microstazione atomica e un «pacco» di strumenti per rivelazioni scientifiche. Gli astronauti rimarranno in orbita attorno alla Luna due giorni, poi avrà inizio il viaggio di ritorno in direzione Terra, la «passeggiata» di Worden fuori dalla navicella, nel vuoto dello spazio cosmico, l'ammaraggio nell'Oceano Pacifico sabato prossimo.
Un brivido è corso negli spettatori e nella Nasa quando Scott ha comunicato che la spia luminosa, indicante un guasto nel sistema automatico di navigazione del modulo lunare Lem, s'era accesa. Ma la luce è scomparsa dopo pochi secondi, e Houston ha controllato che non ci fosse ragione d'allarma. Il Lem era in viaggio verso l'orbita, i due astronauti non hanno rivelato il minimo disorientamento. Houston ha voluto congratularsi con loro «per l'insuperabile lavoro fatto». Scott e Irwin hanno riso di contentezza. Il comandante, sulla Luna, aveva trovato modo persino di compiere un piccolo esperimento in onore di Galileo: dimostrare che nel vuoto un martello e una piuma cadono con eguale velocità.
Il bilancio della missione Apollo 15 si articola in tre parti diverse. Quella scientifica, innanzitutto. Tra i cento o più chili di pietre, detriti e polvere raccolti da Scott e Irwin dovrebbe esservi una roccia cristallizzata, o anortosite, plutonica, di natura vulcanica, vecchia di oltre quattro miliardi e mezzo di anni: essa risalirebbe in altri termini, alle origini del sistema solare. Dalla cabina di comando, Worden ha inoltre scorto e fotografato crateri cinerei: ciò significa che attività vulcaniche animavano la Luna in epoche più recenti del previsto, due miliardi e mezzo di anni fa. Pare infine dimostrata la presenza di lava solidificata nella spaccatura di Hadley Rille. Sono dati sensazionali, da cui gli scienziati trarranno dati forse sconvolgenti sull'Universo.
Il bilancio tecnico è altrettanto positivo. Al quarto sbarco sulla Luna su cinque tentati (l'Apollo 13 dovette tornare indietro per lo scoppio del serbatoio d'ossigeno).
Ennio Caretto
(Continua a pagina 2 in terza colonna)
Ultima ora
Attimi di paura si era temuta una fuga d'ossigeno
Houston, 2 agosto.
Gli astronauti di Apollo 15 hanno rimandato l'espulsione del modulo lunare a causa di una perdita di pressione.
L'inconveniente è stato rilevato quattro ore dopo che David Scott e James Irwin, di ritorno dall'impresa lunare, si erano agganciati alla nave madre.
Il centro di controllo ha comunicato che gli astronauti non corrono pericoli perché vi sono vari modi per normalizzare la situazione.
La manovra di sgancio e molto simile a quella che è costata la vita ai tre cosmonauti sovietici Drobovolsky, Patsaev e Volkov, uccisi da una perdita di pressione dopo la separazione dal laboratorio orbitale Salyut; però i sovietici non si accorsero del grave guasto. I tre astronauti americani se ne sono accorti invece pochi minuti prima dell'ora prevista per lo sgancio del modulo.
Se la separazione fra le due navicelle fosse avvenuta ugualmente, una valvola avrebbe impedito l'improvvisa perdita di ossigeno dalla navicella in cui è avvenuta la fuga, e gli astronauti non avrebbero comunque subito la stessa atroce sorte dei colleghi sovietici. Inoltre per la prima volta, come misura di precauzionale, agli astronauti americani era stato ordinato di indossare le tute pressurizzate.
Gli astronauti hanno controllato le navicelle, non hanno riscontrato l'esistenza di perdite e hanno avuto via libera da Houston per sganciare il modulo lunare, con circa due ore di ritardo sul previsto. Il controllo ha infatti permesso di accertare che non ci sono perdite nel portello del modulo di comando.
(Ap)
2016/08/02
1971/08/02 21:09 IT: Rendez-vous e attracco in orbita lunare - I tre di Apollo 15 sono di nuovo insieme
Dopo aver lasciato la zona degli Appennini di Hadley che li aveva ospitati per tre giorni e dopo un lungo inseguimento in orbita lunare, David Scott e James Irwin si ricongiungono, a bordo del modulo di risalita di Falcon, al compagno di missione Alfred Worden a bordo del Modulo di Comando Endeavour. In Italia sono le 21:09 di una calda sera d'estate.
Queste sono alcune delle foto scattate a bordo del Modulo Lunare Falcon poco prima dell'aggancio.