2016/12/31

Foto e riprese restaurate; animazioni digitali

Nel 2021 il fotorestauratore Andy Saunders ha elaborato digitalmente con maestria le fotografie e le riprese cinematografiche originali della missione Apollo 15 per ottenere queste immagini.

La Hadley Rille vista durante la discesa verso la Luna. Immagine composita realizzata da Andy Saunders partendo dalle riprese in 16 mm effettuate attraverso il finestrino destro del LM. Il puntino rosso indica il sito di atterraggio.
Il danno all’ugello del motore di discesa. Fotografia restaurata da Andy Saunders.

Il sito di allunaggio del Modulo Lunare di Apollo 15. Si nota la forte pendenza del veicolo. Fotografia composita, restaurata da Andy Saunders.
L’automobile lunare, a circa 5 km dal punto di allunaggio. Il LM è a malapena visibile in lontananza. Fotografia composita, restaurata da Andy Saunders.
La foto composita precedente, con l’indicazione della Hadley Rille e dell’ubicazione del Modulo Lunare. Fotografia composita restaurata da Andy Saunders.

Le immagini della sonda Lunar Reconnaissance Orbiter sono state qui rielaborate per ottenere un modello 3D digitale della zona di allunaggio di Apollo 15, con indicati i principali luoghi interessati dall’esplorazione da parte degli astronauti.

L’archivista e risincronizzatore Stephen Slater (collaboratore del documentario Apollo 11) ha identificato il momento esatto in cui furono fatte queste riprese cinematografiche nella sala del Controllo Missione, a Houston, durante la Stand-Up EVA di Dave Scott, e le ha riabbinate all’audio registrato separatamente.

2016/11/15

1971/11/15: Gli astronauti di Apollo 15 arrivano in Italia durante il loro tour europeo

Cosi come è accaduto per alcuni precedenti equipaggi delle prime storiche missioni umane sulla Luna del programma Apollo, in particolare Apollo 11, anche i protagonisti del quarto sbarco sulla superficie selenica, avvenuto lo scorso luglio-agosto, David Scott, Alfred Worden e James Irwin, vengono inviati dalla NASA e dal governo degli Stati Uniti in un tour in giro per il mondo che tocca alcune principali capitali del pianeta. L’obiettivo e evidenziare e portare a conoscenza gli aspetti scientifici della loro missione Terra-Luna-Terra, durata dodici giorni, ai vari governi, scienziati, studenti, mass-media e al pubblico in generale.

Worden, Scott e Irwin (da sinistra verso destra) a bordo di un'auto scoperta salutano la folla assiepata lungo la Fifth Avenue di New York.

Il tour ha avuto inizio il 24 agosto, poche settimane dopo il rientro sulla Terra, con la festosa parata per le vie di New York; Scott, Irwin e Worden hanno poi proseguito nelle settimane successive visitando varie città degli Stati Uniti, tra cui Washington, dove hanno tenuto un discorso durante una sessione congiunta del Congresso, poi Detroit, Salt Lake City, Chicago e Michigan.

Il 19 settembre hanno effettuato una breve tappa a Bruxelles per partecipare al 22° Congresso della Federazione Astronautica Internazionale. Dopo il ritorno in patria per ricevere altri riconoscimenti, come medaglie, premi e trofei, in novembre i tre di Apollo 15 sono tornati di nuovo in Europa per un viaggio di due settimane in cinque paesi, denominato European Goodwill Tour.

Il giorno 7, a bordo di un aereo presidenziale, sono atterrati a Londra e dopo avere incontrato alcuni rappresentanti del governo inglese hanno partecipato ad una affollatissima conferenza stampa. In questa occasione il comandante del volo David Scott ha ricordato quanto le missioni del programma Apollo abbiano dimostrato come l'uomo debba proseguire nell'esplorazione dello spazio prevedendo anche future colonie sulla Luna e un'eventuale esplorazione umana anche sui altri pianeti del Sistema Solare.

Lasciata Londra, Scott e Irwin con mogli e figli (Worden non è sposato), si sono recati a Stoccolma per una breve visita nella capitale svedese. L'11 novembre sono stati a Monaco di Baviera e dopo aver tenuto una conferenza stampa i tre ne hanno approfittato per andare a sciare sulle piste di Zugspitze, la vetta più alta delle alpi bavaresi.

Dalla Germania il 15 novembre arrivano in Italia e precisamente a Milano. Questo articolo de La Stampa del 16 novembre 1971 offre un riassunto della giornata milanese dei tre eroi di Apollo 15.

A pagina 11 de "La Stampa" di martedì 16 novembre 1971 un resoconto della visita a Milano di Scott, Worden e Irwin (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

A Milano i tre dell'“Apollo 15”

(Nostro servizio particolare) Milano, 15 novembre. "Osservata le mie settantacinque orbite, la Terra mi pareva più o meno una navicella spaziale, nella quale ognuno, riguardo alla propria sopravvivenza, è completamente dipendente dall'altro": anche questo ha detto, oggi, Worden, che, insieme con i colleghi Scott e Irwin dell'"Apollo 15", compie una visita di due giorni a Milano. Accolti stamane all'aeroporto di Linate dal sindaco Aldo Aniasi, i tre astronauti, nella mattinata, hanno preso parte ad un ricevimento ufficiale offerto in loro onore alla villa comunale, e, nel pomeriggio, hanno tenuto una conferenza stampa a palazzo Serbelloni. Il comandante Scott, robusto e sorridente, il classico giovanottone americano campione di basket o di baseball negli agoni tra colleges; Worden, tranquillamente allungato sulla poltrona, un braccio sullo schienale della sedia del compagno; Irwin, il pilota, capelli neri ed occhi scuri, piccoli, vivaci, attento e leggermente divertito.

Molte le domande: età delle rocce lunari (almeno quattro miliardi di anni); modo di orientarsi durante la loro passeggiata (gli strumenti fornivano, in ogni momento, posizione e distanza); possibili danni fisici dovuti a prolungata permanenza nel cosmo (a loro parere, nessuno).

I tre astronauti hanno detto che, risolvendo le difficoltà tecniche della comunicazione, sarebbe possibile "allunare" anche sull'altra faccia del pianeta; ma per colleghi rimasti malauguratamente bloccati sul nostro satellite non vi sarebbero possibilità di recupero e quindi di salvezza.

Sul lungo tavolo, tre campioni di roccia lunare; racchiusi in piccole teche di cristallo, fermati al centro con fili e supporti metallici, sono di colore grigio scuro, di aspetto spugnoso, grandi più o meno tre centimetri per due.

Molti flashes, riprese cinematografiche e televisive. Presenti circa duecento persone, incuriosite, vagamente eccitate: solo alcuni bambini guardavano senza il minimo stupore i pezzi di Luna e gli uomini che erano andati lassù. Al termine, intorno ai tre, ressa per gli autografi. All'uscita, discussione per ricordare il nome del primo uomo che volò nel cosmo, e la data esatta. L'inizio dell'era spaziale appartiene ormai al passato. (o.r.)

Il giorno dopo, sempre a Milano, sono le due mogli di David Scott e James Irwin ad essere protagoniste in una conferenza in una sala dell'albergo che li ospita.

L'articolo su "La Stampa" di mercoledì 17 novembre 1971 a pagina 9 dedicato sulla conferenza nel secondo giorno della visita a Milano dell'equipaggio di Apollo 15, delle mogli dei due pedoni lunari David Scott e James Irwin. (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

A Milano Ann Scott e Mary Irwin

"La Luna non ha cambiato la nostra vita di mogli"

(Nostro servizio particolare) Milano, 16 novembre. (o.r.) Ann Scott, moglie del comandante dell'Apollo 15 e Mary Ellen Irwin, consorte del pilota del modulo lunare, hanno tenuto oggi pomeriggio una conferenza stampa in una sala di un albergo del centro. Entrambe cordiali e controllate, brune, capelli lunghi, poco truccate, le signore accompagnano i rispettivi mariti nella tournee che essi, insieme con Alfred M. Worden, pilota del modulo di comando, stanno compiendo in Europa. Il viaggio, cominciato una decina di giorni fa a Cambridge, proseguito anche a Stoccolma e Monaco, si concluderà la settimana prossima, dopo le visite a Roma e Parigi.

Dalle risposte delle due giovani donne, gli astronauti sono apparsi uomini normali, preoccupati, per la loro attività, come qualsiasi professionista. "La missione sulla Luna, hanno concordemente affermato Ann ed Ellen, non ha variato per nulla il ritmo della nostra vita". Scott, che ha due figli, in famiglia parla volentieri dei problemi di lavoro; Irwin preferisce godersi la compagnia dei suoi quattro bambini. Il primo, nel tempo libero fa sci, anche nautico; il secondo, dipinge.

Il loro stipendio è pari a quello di un alto ufficiale (buono, ma non particolarmente ricco: "Tant'è vero, ha aggiunto la Irwin, che io non ho nemmeno una pelliccia"). Quando vanno sulla Luna, percepiscono una trasferta eguale a quella che ricevono in occasione di viaggi sul nostro pianeta. Le loro consorti hanno ancora raccontato di occuparsi personalmente dell'andamento della casa, di avere l'aiuto di una cameriera una volta per settimana, di attenersi a metodi "all'antica" per l'educazione dei figli.

Il 18 novembre Scott, Irwin e Worden con famiglie al seguito si recano a Roma, dove vengono ricevuti in udienza privata da papa Paolo VI, che ha seguito con particolare interesse il loro viaggio alla Luna, come descritto in 1971/08/01: L'Angelus domenicale di Papa Paolo VI dedicato agli astronauti di Apollo 15 in questa Timeline.

Per un resoconto completo del tour mondiale degli astronauti di Apollo 15 si può consultare 50 Years Ago: Apollo 15 Astronauts Post Mission Activities.

2016/08/12

1971/08/12: Dave Scott esamina una roccia lunare della propria missione

L’astronauta Dave Scott, comandante della missione Apollo 15, esamina la cosiddetta “roccia della Genesi” (Genesis rock), una delle rocce lunari più antiche raccolte sulla Luna, scelta da lui e dal collega Jim Irwin durante la loro escursione sulla superficie lunare conclusa da pochi giorni. La roccia si trova in atmosfera protetta all’interno del Lunar Receiving Laboratory (LRL) presso il Manned Spacecraft Center (che nel 1973 verrà ribattezzato Johnson Space Center) a Houston, in Texas.

Fonte: Apollo 50th.

2016/08/09

1971/08/09: Dopo la grande avventura, il giusto trionfo

La grande avventura lunare di Scott, Irwin e Worden ha il giusto risalto nelle prime pagine di tutti i quotidiani nel mondo. Ecco la prima e la seconda pagina di "Stampa Sera":





Entusiasmo in America per la missione dell'Apollo
Oggi gli astronauti in trionfo a Houston
Scott, Irwin e Worden festeggiati ieri sera da migliaia di persone alle Hawaii
Caloroso messaggio del presidente Nixon – Inchiesta per la mancata apertura del paracadute durante il rientro – Per gli scienziati un tesoro geologico

Dal corrispondente

New York, lunedì mattina.

Rasati, riposati, eleganti in abiti civili e «sani come pesci» (lo hanno detto i medici che li hanno visitati) gli astronauti dell’Apollo 15 raggiungono oggi il centro di Houston nel Texas. Il comandante Scott s’è fatto precedere da un mazzo di dodici rose rosse e una gialla (la famosa «yellow rose of Texas» della canzone) per la sua bella consorte. L’eccitazione al centro spaziale è all’apice. Ieri sono già arrivate le pietre lunari raccolte dagli ardimentosi astronauti, i 3600 metri di pellicole di film e fotografie e alcuni strumenti. Gli scienziati e i tecnici attendono ora le testimonianze dirette dell’equipaggio dell’Apollo per primo, affrettato bilancio dell’impresa.

La grossa novità del dopo-Luna è che gli astronauti non dovranno restare in quarantena come i loro precedessori. Potranno riabbracciare subito le famiglie (che sabato hanno ceduto alla commozione e hanno pianto di sollievo all’ammaraggio della cabina), verranno intervistati dai giornalisti, compiranno esperimenti di laboratorio.

Come ha dichiarato il direttore della Nasa Fletcher, «il loro aiuto sarà inestimabile». Fletcher ha definito la missione «la più importante e la meglio riuscita dal punto di vista sia tecnico che scientifico». «Sono persuaso – ha concluso – che scopriremo la storia delle origini della Luna e forse del sistema solare». L’esultanza del pubblico americano e dei circoli accademici è senza precedenti. A differenza di tutte le altre missioni, Apollo 15 è tornato con un vero tesoro geologico, e ha mostrato che è possibile costruire una base sulla Luna. Non a caso, il presidente Nixon ha voluto parlare al telefono con Scott, Irwin e Worden sulla porta-elicotteri «Okinawa» sabato notte.

La Casa Bianca ha anche diramato il seguente comunicato: «L’Apollo 15 ha confermato l’indistruttibile volontà dell’uomo di essere artefice del proprio destino. Ha arrecato un grande contributo alla sua insaziabile ricerca del sapere. Ha portato i semi di nuovi studi che potrebbero aprire un capitolo nella storia del nostro pianeta. Scott, Irwin e Worden: ben fatto, ben tornati.»

Ennio Caretto

2016/08/08

Tutte le foto, le riprese video e le riprese cinematografiche di Apollo 15

Dettaglio della foto AS15-85-11471.
Ultimo aggiornamento: 2016/08/16 15:50.

La serie completa delle fotografie scattate durante la missione Apollo 15 è composta da 21 caricatori, di cui 12 in bianco e nero, 8 a colori e 1 in ultravioletto, per un totale di 6424 immagini, di cui 5183 in bianco e nero, 1136 a colori e 105 in ultravioletto.


Elenco dei caricatori


Caricatore 81 QQ (178 foto in bianco e nero, da 10869 a 11046, più la foto di test). La Luna fotografata dall’orbita lunare con obiettivo da 500 mm.

Caricatore 82 SS (172 foto in bianco e nero, da 11047 a 11218, più la foto di test). EVA 3 con obiettivo da 60 mm e da 500 mm.

Caricatore 83 VV (27 foto in bianco e nero, da 11218a-k a 11234, più la foto di test). Immagini indistinte e incomprensibili, non catalogate.

Caricatore 84 MM (119 foto in bianco e nero, da 11235 a 11352, più la foto di test). Stand-up EVA; EVA 1 ed EVA 2; in orbita lunare. Obiettivo da 60 mm e da 500 mm.

Caricatore 85 LL (178 foto in bianco e nero, da 11353 a 11530, più la foto di test). EVA 1 e EVA 2.

Caricatore 86 NN (165 foto a colori, da 11530 a 11694, più la foto di test). Immagini scattate sulla superficie lunare.

Caricatore 87 KK (166 foto a colori, da 11695 a 11860, più la foto di test). In orbita lunare, Stand-up EVA ed EVA 2. Obiettivo da 60 mm.

Caricatore 88 TT (154 foto a colori, da 11861 a 12014, più la foto di test). EVA 3; in orbita lunare; in viaggio verso la Terra. Obiettivo da 60 mm.

Caricatore 89 WW (164 foto in bianco e nero, da 12015 a 12178, più la foto di test). Immagini scattate sulla superficie lunare.

Caricatore 90 PP (150 foto in bianco e nero, da 12179 a 12328, più la foto di test). EVA 2 e in orbita lunare, con obiettivo da 60 mm e da 500 mm.

Caricatore 91 M (77 foto a colori, da 12329 a 12405, più la foto di test). In viaggio verso la Luna; in orbita lunare. Obiettivo da 80 mm e da 250 mm.

Caricatore 92 OO (173 foto in bianco e nero, da 12405 a 12577/12576a, più la foto di test). EVA 2 e in orbita lunare, con obiettivo da 60 mm e da 500 mm.

Caricatore 93 P (160 foto a colori, da 12577 a 12736, più la foto di test). In orbita lunare, con obiettivo da 80 mm e da 250 mm.

Caricatore 94 S (133 foto in bianco e nero, da 12737 a 12869, più la foto di test). In orbita lunare e in viaggio verso la Terra, con obiettivo da 80 mm e da 250 mm.

Caricatore 95 RR (136 foto in bianco e nero, da 12870 a 13005, più la foto di test). In orbita lunare e in viaggio verso la Terra, con obiettivo da 500 mm.

Caricatore 96 Q (134 foto a colori, da 13003 a 13136, più la foto di test). In orbita lunare; in viaggio verso la Terra; EVA di Worden. Obiettivo da 80 mm, da 105 mm e da 250 mm.

Caricatore 97 O (161 foto a colori, da 13137 a 13298, più la foto di test). In orbita lunare, con obiettivo da 250 mm.

Caricatore 98 R (103 foto in bianco e nero, da 13299 a 13401; nessuna foto di test disponibile). In orbita lunare e in viaggio verso la Terra, con obiettivo da 80 mm e da 250 mm.

Caricatore 99 N (105 foto in ultravioletto, da 13402 a 13506, più la foto di test). In orbita terrestre, in viaggio verso la Luna, in orbita lunare, in viaggio verso la Terra, con obiettivo da 105 mm.

Caricatore della Metric Camera (3376 foto in bianco e nero, da AS15-M-0001 ad AS15-M-3376).

Caricatore della Panoramic Camera (1529 foto in bianco e nero, da AS15-P-0000 ad AS15-P-0372 e da AS15-P-8844 ad AS15-P-9999).


Cosa significano Metric Camera e Panoramic Camera?


La Metric Camera e la Panoramic Camera erano fotocamere automatiche installate nel Modulo di Servizio e destinate alla ricognizione stereoscopica dettagliata della superficie lunare. Erano gestite da Al Worden, pilota del Modulo di Comando, che però non si occupava di effettuare i singoli scatti. Le loro caratteristiche sono descritte qui e qui nel sito del Lunar and Planetary Institute.

In sintesi, la Metric Camera scattava fotografie della superficie della Luna che coprivano un’area di circa 165 x 165 km con una risoluzione orizzontale di 20 metri da una quota orbitale di 110 km. Le aree riprese venivano identificate con precisione grazie a un’ulteriore fotocamera, la Stellar Mapping Camera, che scattava contemporaneamente foto di porzioni del cielo stellato, consentendo di stabilire l’esatto orientamento del veicolo spaziale al momento dello scatto della Metric Camera.

La Panoramic Camera, invece, realizzava fotografie che coprivano bande lunghe e strette (320 km x 20 km) della superficie lunare con una risoluzione di 1-2 metri.

Foto AS15-M-1818 (ridimensionata) della Metric Camera: in alto al centro, la Rima Hadley (zona di atterraggio di Apollo 15).


Foto AS15-P-0000 (ridimensionata) della Panoramic Camera.



Disponibilità online: foto


Tutte le foto sopra elencate sono pubblicamente disponibili online in varie versioni.

– Scansioni restaurate (circa 2300x2300 pixel) nella sezione Full Hasselblad Magazines presso ApolloArchive.com (caricatori 82, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 92).

– Scansioni non elaborate (4175x4175 pixel) su Flickr nel Project Apollo Archive (caricatori 81, 82, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 96, 97).

– Scansioni ad altissima risoluzione (5728x6200 pixel, in formato TIF e PNG) nella sezione Apollo 15 del sito March to The Moon della Arizona State University (caricatori 81, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 97, 98 (non tutte), 99). Il sito è poco navigabile, ma le singole foto possono essere recuperate usando gli URL diretti, che sono nel formato http://tothemoon.ser.asu.edu/data_a70/AS15/processed/AS15-[numero caricatore]-[numero foto].png oppure http://tothemoon.ser.asu.edu/data_a70/AS15/raw/AS15-[numero caricatore]-[numero foto].tif.

– Scansioni a bassissima risoluzione (450x450 pixel) nel 70 mm Image Catalog del Lunar and Planetary Institute dedicato alla missione Apollo 15 (tutti i caricatori tranne il Metric e il Panoramic).

– Il caricatore della Metric Camera è disponibile nel Metric Image Catalog del Lunar and Planetary Institute a circa 2400x2400 pixel e presso l’Apollo Image Archive a risoluzioni fino a 16.000x16.000 pixel. Per la versione AIA, l’URL diretto delle foto in formato PNG Large (16.000x16.000 pixel) è del tipo http://apollo.sese.asu.edu/data/metric/AS15/png/AS15-M-[numero]_LRG.png; quello delle foto in formato PNG Medium (4048x4048 pixel) è del tipo http://apollo.sese.asu.edu/data/metric/AS15/png/AS15-M-[numero]_MED.png, dove numero è da 0001 a 3376. Al momento in cui scrivo, alcune delle foto in formato PNG Large risultano danneggiate (file incompleto), mentre la versione PNG Medium corrispondente è integra.

– Il caricatore della Panoramic Camera è disponibile nel Panoramic Image Catalog del Lunar and Planetary Institute a circa 13.000x1300 pixel e presso l’Apollo Image Archive a oltre 60.000x6500 pixel oppure suddivise in 8 blocchi da circa 40.000 pixel ciascuno (circa 320.000x25.000 pixel per ciascuna immagine panoramica). L’URL diretto delle foto nella versione AIA in formato PNG Large (59.846x6472 pixel, circa 280 megabyte) è del tipo http://apollo.sese.asu.edu/data/pancam/AS15/png/AS15-P-[numero]_FULL_LRG.png e in formato PNG Medium (14.960x1618 pixel, circa 17 megabyte) è del tipo http://apollo.sese.asu.edu/data/pancam/AS15/png/AS15-P-[numero]_FULL_MED.png, dove numero è da 0000 a 0372 e da 8844 a 9999.

La collezione completa in alta risoluzione delle foto scattate manualmente dall'equipaggio di Apollo 15 (ad eccezione quindi delle immense immagini della Metric Camera e della Panoramic Camera) occupa circa 87 GB. Se si aggiungono le foto della Metric e Panoramic a media risoluzione, si arriva a circa 200 GB complessivi. Chi volesse ricevere questo materiale su chiavetta o scheda SD o disco rigido di capienza adeguata, da spedire per posta, può contattarmi per i dettagli scrivendo a paolo.attivissimo@gmail.com.


Disponibilità online: riprese video e cinematografiche


La raccolta completa delle trasmissioni video di Apollo 15 è disponibile nel cofanetto di 6 DVD venduto da Spacecraft Films. La stessa fonte offre anche una collezione di circa 2150 foto della missione.

Le riprese cinematografiche su pellicola 16mm a colori di Apollo 15 sono invece scaricabili presso Archive.org. In particolare, la EVA di Worden è da 1:12:59 fino a 1:13:40, ma è documentata da un singolo fotogramma statico a causa di un inceppamento della cinepresa.


Note


La foto AS15-98-13385 non è disponibile online, per quanto mi risulta: manca sia nel catalogo dell’LPI sia in quello di March to the Moon, che però hanno le altre foto dello stesso caricatore. LPI la descrive con le parole “Sunrise solar corona – Film appears totally clear”, per cui non risulta mostrare nulla di significativo.

Il conteggio esatto complessivo delle foto di Apollo 15 varia a seconda delle fonti, perché alcune considerano anche gli scatti parziali (a inizio e fine caricatore) e gli scatti a obiettivo coperto e altre non li contano: qui li ho inclusi.

La catalogazione presentata qui sopra si basa sulla pagina NASA Apollo 15 Flight Journal Images aggiornata al 21 giugno 2016, che a sua volta fa riferimento all’Apollo 15 Index of 70mm Photographs (PDF).

Le foto di test citate sopra sono fotografie usate per la calibrazione del colore e per la documentazione dei singoli caricatori e hanno un aspetto come questo:

1971/08/08: Il ritorno a terra dei tre di Apollo 15 sui quotidiani italiani

La prima pagina de "La Stampa" (dalla collezione personale di Gianluca Atti),
Conclusa la missione Apollo dopo 12 giorni

L'ARRIVO NELLA NOTTE

La navicella che ha portato tre uomini sulla Luna è scesa dolcemente sulle acque del Pacifico, inquadrata dai televisori – Ultima emozione: un paracadute non si è aperto perfettamente ma l’impatto è stato regolare – Lo «splashdown» alle 22,46 a sette miglia dalla portaerei Okinawa in attesa – I risultati: tra giorni di escursioni in auto sulla superficie lunare, esplorati 30 kmq di terreno, raccolti quasi 100 chili di rocce

L’America prepara grandi feste per gli astronauti

(Dal nostro corrispondente)

New York, 7 agosto.

L’Apollo 15 è ritornato sulla Terra. Dopo dodici magnifici giorni nel cosmo la missione spaziale più regolare e ricca di risultati che mai sia stata compiuta si è conclusa stasera alle 22,46.

La cabina di comando dell’astronave, con a bordo il comandante James Scott e i «co-piloti» Irwin e Worden, è scesa dolcemente sulle acque del Pacifico, a 300 chilometri a nord delle isole Hawaii, a sette miglia dalla portaerei «Okinawa» in attesa. La discesa della navicella è stata seguita con i «radar» e inquadrata, nelle ultime fasi, dai televisori.

L’intera America ha seguito il rientro degli astronauti con appassionato interesse. Nell’Oceano Pacifico è ancora pomeriggio, la visibilità è perfetta, splende il sole ma non fa troppo caldo, onde di un metro, un metro e mezzo increspano le acque. La portaerei Okinawa (indicata a volte come portaelicotteri, in realtà reca a bordo velivoli di ambedue i tipi) attende nel punto prestabilito, 26,1 gradi di latitudine est, 158 di longitudine ovest. La cabina di comando dell’Apollo 15, detta Endeavour, ha attraversato l’atmosfera come una palla di fuoco, si aprono i paracadute multicolori. Pare incredibile che una navicella così piccola trasporti il più prezioso carico della storia spaziale, un tesoro geologico che nasconde forse le origini del sistema solare.

La manovra è incominciata alle 22,17, con la separazione della cabina dal modulo di servizio. Quindici minuti più tardi, la prima è entrata nel «corridoio» di 50 chilometri per l’ammaraggio, ad un’altezza di 120 chilometri, con una velocità di 40 mila circa, ed un’inclinazione tra i 5,5 e i 7,5 gradi. Il secondo è «rimbalzato» più volte sull’atmosfera, perdendosi nel vuoto.

Alle 22,33, poco prima del punto di massima frizione e calore, si sono interrotte, come sempre, le comunicazioni radio tra gli astronauti e il centro di Houston. Esse sono riprese alle 22,36, e la suspense, accentuatasi di momento in momento, s’è allentata.

Quando l’Apollo 15 è apparso sopra l’Okinawa, forando le nuvole, i marinai affollatisi sul ponte sono scoppiati in applausi. A breve distanza, una nave sovietica sorvegliava la scena (lo stesso avvenne per gli Apollo 7 e 9).

Il comandante Scott e Allen da Houston si sono scambiati ringraziamenti e congratulazioni. Anche in questa fase, com in altre dell’impresa, s’è registrato un piccolo contrattempo: uno dei tre paracadute si è aperto solo in parte, cosa completamente insolita, ma la cabina può ammarare felicemente con uno solo. Scott, Irwin e Worden hanno toccato la superficie dell’oceano a una velocità del 20 per cento superiore al normale, 50 chilometri all’ora.

Nel momento del tuffo nell’acqua, uno spruzzo enorme, violento, un elicottero ha sorvolato l’Apollo 15. I sommozzatori lo hanno raggiunto 10 minuti dopo. È stato aperto il portello, e gli astronauti si sono affacciati sorridendo, «Stiamo bene» ha detto Scott, abbracciando il tenente che comandava il gruppo. L’ammaraggio è avvenuto a dieci chilometri circa dalla Okinawa. Appena raggiunta la portaelicotteri, i tre uomini si sono sottoposti a esame medico. Non dovranno sottostare a quarantena, a differenza dei precedenti equipaggi degli Apollo. Nel rientro nell’atmosfera non avevano indossato gli scafandri.

Dalla tolda dell’Okinawa, si sono alzati stormi di elicotteri, e i sommozzatori, protetti dalle tute, si sono gettati in acqua, per precedere l’Apollo. Milioni di persone in tutto il mondo hanno acceso i teleschermi per assistere alla emozionante fase finale del volo. Lo spettacolo non cambia mai, è vecchio quanto l’ascesa del primo uomo nello spazio. Ma questa volta, era esaltato da due particolari: il tragico ricordo della morte di Dobrovolskij, Volkov e Patsaev sulla Soyuz, e il successo del Lem «Falcon» e dell’auto elettrica sulla Luna. Come l’Apollo 11, così l’Apollo 15 ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo della corsa tra le stelle.

Conviene riassumere brevemente le ultime ore del favoloso viaggio di Scott, Irwin e Worden, dalla «conferenza stampa» da essi tenute tra le 22 e le 23 di ieri. Il comandante e il suo compagno nel «gran premio selenico» hanno parlato soprattutto delle pietre trovate, e dell’auto. «Confidiamo che la roccia cristallina da noi scoperta sulle pendici appenniniche risalga alla formazione della crosta della Luna» ha dichiarato Scott. Egli ha aggiunto che, a suo parere, uno scienziato dovrebbe far parte degli equipaggi dei prossimi Apollo, il 16 e il 17, per garantire risultati migliori. È stato fatto il nome del geologo Schmidt, ma la Nasa sembra riluttante a «rischiare» un uomo che non è innanzitutto un pilota.

Irwin ha elogiato il Rover o «bug» (l’insetto) come lo ha famigliarmente chiamato. Ma a proposto due modifiche: diverse cinture di sicurezza, e un maggiore controllo della stabilità. «A causa della forza di gravità ridotta – ha spiegato – un paio di volte abbiamo avuto l’impressione di galleggiare a mezz’altezza». Worden s’è soffermato sui crateri cinerei e gli strati di lava fotografati. «Ritorniamo con 3600 metri di pellicola – ha detto -. Dovremmo tracciare una mappa quasi perfetta del 20 per cento della Luna». Quali sono stati i momenti indimenticabili dei tre astronauti? Per Irwin il lancio da Capo Kennedy, per Scott l’esplorazione degli Appennini.

All’approssimarsi della Terra, gli astronauti hanno dato segni di commozione. «Siamo reduci da una esperienza straordinaria, meravigliosa: ma sapeste come è dolce ritornare a casa» ha esclamato Irwin. Alle 19.32 Worden ha attivato il motore principale per un secondo onde imboccare la traiettoria di rientro. Per la prima volta nella storia degli Apollo, un’analoga manovra era stata cancellata ieri. Ha affermato il direttore del volo Gerald Griffin: «Non abbiamo solo ottenuto eccezionali risultati scientifici. Anche da un punto di vista tecnico abbiamo registrato progressi senza precedenti. L’armonia tra gli uomini e le macchine è totale».

Il bilancio è ormai noto, ed è il migliore tratto sinora. Scott, Irwin e Worden hanno dimostrato che si può montare una base sulla luna, e che l’organismo umano può adattarsi al satellite. I tecnici e gli scienziati della Nasa dispongono potenzialmente del know-how e del materiale necessari. Mancano però i fondi. Dopo i 24 miliardi di dollari spesi per il programma dei 17 Apollo, cinque anni d’economia attendono l’America.

Sarebbe ingiusto concludere i resoconti della «missione dei primati» - tre giorni di escursione in auto sulla superficie lunare, esplorati 30 km quadrati di terreno, raccolti quasi cento chili di rocce, compiute eccezionali esperienze scientifiche – senza un accenno ai suoi protagonisti, e alle figure anonime di Houston. Sia gli uni che gli altri, con l’ardimento personale e con gli oscuri miracoli della tecnologia, hanno conquistato il cuore delle folle.

Ennio Caretto
La prima pagina de "Il Corriere della Sera" di domenica 8 agosto 1971 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
Dettaglio della prima pagina in questione (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
La prima pagina de "Il Giorno" (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

2016/08/07

1971/08/07 22:46 IT: Il rientro sulla Terra e l’ammaraggio in diretta TV e nelle foto

295 ore e 11 minuti dopo aver lasciato la Terra e calpestato il suolo lunare nella più lunga missione sulla superficie del satellite naturale del nostro pianeta, David Scott e James Irwin, insieme al prezioso compagno di viaggio Alfred Worden, ammarano nell'Oceano Pacifico, non senza un ultimo momento di "suspense": la mancata apertura completa di uno dei tre paracadute.

Questi sono gli ultimi istanti del fantastico viaggio di Apollo 15 nella diretta TV. Mancano pochi minuti alle 22:46 ora italiana di sabato 7 agosto 1971.

Foto AP15-S71-41999 – scansione NASA.
Foto AP15-71-H-1248.
Foto AP15-S71-42217 – scansione JSC.
SPLASHDOWN! WELCOME APOLLO 15! Foto AP15-S71-43543.
Foto AP15-S71-41995 (ricerca a cura di J.L. Pickering).
Foto AP15-71-H-1259 (ricerca a cura di J.L. Pickering).
Dopo il brusco ammaraggio, il comandante della missione Apollo 15, David Scott, è il primo ad uscire dalla capsula Endeavour (foto AP15-71-H-1242).
Dopo l’uscita di Scott è il momento del "barboso" Irwin, pilota del Modulo Lunare Falcon; seguirà per ultimo il pilota del Modulo di Comando Endeavour, Alfred Worden (foto AP15-H-1243).
Foto AP15-S71-42426 (ricerca a cura di J.L. Pickering).
Trasportati a bordo di un elicottero sulla portaerei di recupero U.S.S. Okinawa, i tre protagonisti della quarta spedizione lunare salutano sorridenti il numeroso personale presente (foto AP15-71-H-1238).
Foto AP15-S71-42065 (scansione di J.L. Pickering).
Foto AP15-S71-42090 (scansione di J.L. Pickering).
L'esultanza al Centro di Controllo di Houston per il felice esito della missione (foto AP15-S71-43427, scansione di J.L. Pickering).
Il saluto del comandante Scott, settimo uomo a camminare sulla Luna; per la prima volta gli astronauti reduci da una missione lunare non saranno reclusi in quarantena (foto AP15-S71-42264, scansione di J.L. Pickering).
James Irwin: l’ottavo uomo a lasciare le impronte dei suoi scarponi sulla Luna, ai piedi della fantastica vallata degli Appennini di Hadley (foto AP15-S71-42258, scansione di J.L. Pickering).
Alfred Worden, il "pedone cosmico" (foto AP15-S71-42261, scansione di J.L. Pickering).

1971/08/07: Il giorno del rientro

La prima pagina de "La Stampa"


Dalla prima pagina del quotidiano "Il Giorno"


Segue l'articolo dalla prima pagina


Dalla terza pagina de "Il Giorno"

2016/08/06

1971/08/06: Diretta TV con conferenza stampa

La diretta TV a colori elaborata digitalmente per togliere disturbi, vignettatura, distorsioni e dominanti cromatiche. Restauro a cura di Retro Space HD.

1971/08/06: L'impresa di Worden su "La Stampa"



L’“Apollo 15” avanza sulla via del ritorno


Una "passeggiata" nel cosmo a trecentomila km dalla Terra

L'astronauta Alfred Worden è uscito nel vuoto spaziale, legato alla navicella da un solo cavo, per ricuperare alcuni apparecchi – Per 18 minuti lo abbiamo visto sugli schermi tv fluttuare fuori della cabina, privo di peso, intento al suo lavoro – La rotta è regolare, non occorre alcuna correzione – Domani il tuffo nell'atmosfera e l'ammaraggio nel Pacifico

(Dal nostro corrispondente)

New York, 5 agosto.

Un altro spettacolo esaltante, l'ultimo dell'Apollo 15. Alfred Worden ha compiuto la sua breve «passeggiata» nello spazio – 18 minuti – sotto gli occhi di milioni di telespettatori in tutto il mondo. Dal portello della cabina di comando, Irwin ne reggeva il cosiddetto "cordone ombelicale". La figura dell'astronauta si stagliava nel vuoto, girava su se stessa. «È fantastico» ha detto Irwin. «Su questo sfondo, con lo scafandro sembri un essere di un altro mondo».

La passeggiata è avvenuta tra le 17,40 e le 17,58, a 330 mila chilometri circa dalla Terra, e 60 mila dalla Luna, mentre l'Apollo 15 procedeva a una velocità di 3700 chilometri orari. I tre astronauti avevano lasciato fuggire l'ossigeno dalla cabina, per eguagliare le pressioni intera e esterna, e indossato gli scafandri, Worden è uscito dal portello adagio, sorreggendosi a alcune maniglie all'esterno, mentre Irwin alle sue spalle snodava il cordone, lungo quasi otto metri, tre di più di quelli da percorrere, e lo fotografava. I primi passi sono stati incerti, quelli successivi disinvolti. «Mi diverto come un ragazzino» ha gridato Worden.

Tre volte il pilota ha coperto la distanza tra il portello e il modulo di servizio, le due iniziali per raccogliere le pellicole del 20 per cento della superficie selenica (due cassette del peso di 30 e 10 chili rispettivamente) la terza per un controllo. Ha constatato che il coperchio di uno degli strumenti di misurazione era guasto, tutto il resto funzionava. La passeggiata era necessaria perché il modulo di servizio, al rientro nell'atmosfera terrestre, viene separato dalla cabina, e si perde nello spazio. Alfred Worden è stato il decimo uomo al mondo a «passeggiare» nel vuoto: il primo fu il sovietico Leonov nel marzo del '65. Come Scott e Irwin sulla Luna, s'è mostrato felice ed eccitato. «È il posto più romantico che abbia mai visto» ha dichiarato. «Chi vuole farsi chiudere di nuovo nell'Apollo?». «Bambino, hai fatto un bel lavoro». Lo ha congratulato dal centro di Houston il controllore Joseph Allen. Anche questa breve avventura costituisce un primato: tutte le altre passeggiate furono in orbita terrestre.

L'equipaggio dell'astronave ha approfittato dell'«intervallo», come lo ha chiamato Scott, per «scaricare» alcuni sacchi di rifiuti nel cosmo. «Chiediamo scusa per l'inquinamento, ma non riusciamo più a muoverci qua dentro» ha detto il comandante. E poi: «Adesso si respira». Scott ha chiesto e Houston se era necessaria una correzione della traiettoria. «No, siete in perfetta rotta» gli ha risposto Allen. «Anzi, abbiamo deciso di darvi il premio di navigazione Vasco De Gama tanto navigate bene. Semmai, eseguirete la manovra domani. Adesso riposatevi».

Una forzata inattività caratterizzerà le prossime ore di volo. Alle 20 di domani ci sarà l'ultima trasmissione televisiva. Sabato, alle 20,17 la cabina di comando si staccherà da quella di servizio, e quindici minuti più tardi rientrerà nell'atmosfera terrestre. L'ammaraggio nel Pacifico, a 900 chilometri a nord delle Hawaii, è previsto per le 22,46. Le famiglie attendono ansiosamente gli astronauti. «Sono stanca di guardare la televisione» ha affermato la signora Scott.

Ennio Caretto

2016/08/04

1971/08/05: La "passeggiata spaziale" di Worden: giornali italiani, video, foto




Qui sotto le immagini trasmesse in diretta in mondovisione della straordinaria esperienza dell'astronauta Alfred Worden, primo uomo ad uscire da una navicella spaziale nello spazio profondo anziché in orbita intorno alla Terra.




L’attività extraveicolare viene ripresa anche da una cinepresa dotata di pellicola 16mm a colori, che però s’inceppa, registrando un unico fotogramma (S71-43202).




Ci sono anche cinque fotografie a colori di quest’uscita straordinaria: le immagini Hasselblad da AS15-96-13098 a 13102. Purtroppo non mostrano molto chiaramente Al Worden.







Una versione ritagliata, ruotata e in bianco e nero dell’ultima foto evidenza i dettagli:



La NASA ha fatto preparare un’illustrazione dell’EVA (S71-39614):