2016/07/27

1971/07/27: Il lancio di Apollo 15 su “La Stampa”

"La missione più ambiziosa che sia mai stata tentata"

Sono in viaggio verso la Luna (con un'auto nell'astronave)

L'Apollo 15 è partito da Cape Kennedy alle 15,34 di ieri, in perfetto orario - Ritornerà fra 12 giorni - Scott e Irwin esploreranno per venti ore, a bordo della jeep, i crateri della «Palude della Putredine» - Durante il ritorno osserveranno un'eclisse e faranno esperimenti scientifici - Worden uscirà nel vuoto cosmico

Allarme per l'accensione di una "spia" - La Nasa ordina di proseguire

(Dal nostro corrispondente)

New York, 25 luglio.

L'Apollo 15 è in viaggio verso la Luna. Il lancio da Capo Kennedy, l'inserimento nell'orbita terrestre, il distacco da essa, l'aggancio tra la cabina e il modulo, tutte le manovre iniziali cioè, si sono svolti regolarmente. David Scott, il comandante, James Irwin e Alfred Worden stanno bene. L'arrivo in prossimità della Luna è previsto per giovedì sera. Non occorre correzione di rotta: per le prossime 72 ore, i tre astronauti potranno dedicarsi a esperimenti scientifici e alla preparazione dello sbarco.

A tarda ora della notte si è avuto un allarme improvviso: sui pannelli della cabina di comando dell'Apollo 15 e sugli schermi del centro di controllo di Houston si erano accese delle spie luminose indicanti l'esistenza di un contro circuito nel sistema di controllo delle valvole che alimenta di carburante il motore principale del modulo di servizio. Il buon funzionamento di questo sistema è indispensabile al momento dell'arrivo del treno spaziale nel punto di inserimento su un'orbita lunare e quindi è importante per la missione lunare stessa e per il ritorno dei tre astronauti verso la Terra.

Al centro di Houston si è cercato subito di individuare il punto esatto in cui si era prodotto il corto circuito: alle due è stato accertato che si è trattato d'un guasto localizzato ad un interruttore difettoso. La Nasa autorizzava quindi gli astronauti a prosegiure la loro missione come previsto, con l'atterraggio sulla Luna.

Per alcune ore, comunque, si è avuto paura. Il portavoce del centro di controllo aveva parlato esplicitamente della probabilità di dover annullare la missione lunare (se il guasto avesse riguardato direttamente le valvole d'immissione di carburante) lasciando che il treno spaziale, non sottoposto a correzioni di rotta, facesse un giro della Luna e tornasse poi a Terra lungo la rotta cosiddetta di sicurezza.

Come tutte le partenze, anche questa è stata laboriosa. Scott, Irwin e Worden si sono alzati all'alba (le 4,19 locali, le 10,19 ora italiana) dopo un lungo sonno. Una breve visita medica, l'abituale sostanziosa colazione a base di uova e bistecca, la cerimonia della vestizione, e alle 7,05 l'ingresso nell'Apollo. Intorno a Capo Kennedy una folla enorme, la più numerosa dalla conquista della Luna due anni fa, un milione di persone, si stava svegliando «Buona fortuna» hanno gridato i 500 tecnici e i famigliari ai tre astronauti, tra strette di mano e scambi di battute.

Alle 9,34 (le 15,34 in Italia) l'Apollo 15 è salito nel cielo con cronometrica puntualità. Il gigantesco razzo Saturno 5, la cui spinta era stata aumentata di 10 mila chili circa, a causa dell'accresciuto peso della cabina e del modulo, l'ha inserito in orbita nel giro di 12 minuti.«Bel lavoro ragazzi» ha gridato Scott «un lancio perfetto». Dalla tribuna d'onore di Capo Kennedy si sono levati applausi fragorosi: c'erano, tra gli altri, nove senatori e deputati, e il sarto italiano Pucci, che ha disegnato l'emblema dell'Apollo. Il presidente Nixon, che poco prima aveva parlato al telefono coi 3 astronauti, ha seguito tutto alla televisione. Coi suoi 2500 chili compessivi in più, il vascello spaziale ha seguito un'orbita terrestre più bassa del solito, 145 chilometri anziché 152. Alle 12,30 (le 18,30 ora italiana) esso ha incominciato il lungo balzo verso la Luna. Più tardi, il modulo s'è staccato dall'involucro protettivo del Saturno, e la cabina, con un giro su se stessa, vi s'è unita.

L'Apollo 14 aveva dovuto tentare sei volte quest'operazione per un difetto dei ganci, rimasto senza spiegazione per Shepard, Mitchell e Roosa. «Tutto a posto» ha annunciato Scott «tra un po' dormiremo».

Il direttore del lancio, Walter Kapryan, ha definito la partenza «la più tranquilla e sicura della storia di Capo Kennedy». «Ieri sera un terribile temporale ha minacciato sia il razzo che l'Apollo» ha detto. «Fortunatamente, non sono caduti fulmini. Stamani le condizioni atmosferiche erano soddisfacenti». Il dottor Charles Berry ha fornito notizie sui tre astronauti «Stanno benissimo, sono di ottimo umore, hano reagito ottimamente al lancio». Il medico ha aggiunto: «Formano uno dei nostri migliori equipaggi. Ancora ieri, hanno voluto esercitarsi alla guida dell'auto lunare».

David Scott, James Irwin e Alfred Worden considerano la loro missione «dal punto di vista scientifico la più significativa mai compiuta... Un viaggio indietro nel tempo, alla creazione del sistema solare». Il loro obiettivo è una valle nella Palus Putredinis, tra gli Appennini, alti oltre 4000 metri, e la spaccatura di Hadley Rille, profonda 400. Vi si trovano formazioni naturali, soprattutto crateri, di cinque età diverse, la più antica di 4 miliardi e mezzo d'anni. Ha affermato Rocco Petrone, il direttore del programma di discendenza italiana: «è una miniera geologica, coglieremo più frutti di tutti i precedenti Apollo insieme».

Imponente è il complesso di strumenti a disposizione dei tre astronauti. L'automobile elettrica, o Rover, costruita prevalentemente in una speciale lega di alluminio, pesa 250 chili circa, costa 8 milioni di dollari, e porterà gli astronauti fino a 10 km dal modulo, per 35 km in tutto, nelle tre escursioni di sabato, domenica e lunedì prossimi, Scott e Irwin collocheranno sulla superficie una «stazione scientifica atomica» che trasmetterà dati per anni, e Worden lancerà un satellite artificiale di 35 chili che farà altrettanto in orbita per 12 mesi. Verranno montate altresì alcune telecamere, una sull'auto, per una completa «copertura» delle esplorazioni e - per la prima volta - della partenza.

Nella notte tra venerdì e sabato, all'atterraggio (le 0,15 in Italia) Scott e Irwin non scenderanno subito dal modulo 4 Falcon. Per 90 minuti, essi descriveranno la località agli scienziati del centro di Houston: tra gli scopi della missione, v'è infatti quello di tracciare una mappa particolareggiatissima del venti per cento della Luna. Gran parte di questo lavoro sarà fatto da Worden, che al ritorno verso la Terra eseguirà una «passeggiata» nello spazio di 2 ore, per prendere alcune telecamere e macchine cinematografiche dall'esterno della cabina.

David Scott e James Irwin saranno il settimo e ottavo americano a sbarcare sulla Luna. Se gli investimenti finanziari lo permetteranno, nel futuro, grazie alla loro impresa, una stazione permanente potrà essere costruita sul satellite. Esiste tutto quando necessario, dal Rover allo speciale materiale isolante del modulo.

Poco prima della partenza, il presidente Nixon aveva diramato un breve comunicato. Esso dice tra l'altro: «Quella dell'Apollo 15 è la spedizione più ambiziosa intrapresa nel cosmo. Essa rispecchia l'irrequieta ricerca del nostro futuro, l'irresistibile impulso dello spirito umano a scoprire non solo dove siamo diretti ma donde veniamo... Speriamo di capire qualcosa in più di Dio e dell'umanità... Il mio augurio all'equipaggio dell'Apollo 15 e a tutti gli uomini è: andate con Dio». La direzione di Capo Kennedy ha rammentato le parole di Armstrong al primo sbarco: «Un passo piccolo per un uomo, un balzo gigantesco per l'umanità».

Ennio Carretto

Apollo 15, la più ambiziosa missione dell'uomo nel cosmo

La Luna ha ancora molti segreti

Nella valigia degli astronauti un'automobile di alluminio

Il peso totale dell'Apollo 15 è superiore alle 48 tonnellate: è il maggior carico che sia mai stato lanciato in prossimità della Luna - Strumenti ideati apposta per l'impresa - Le telecamere

La missione iniziata ieri dalla rampa 39A di Cape Kennedy sarà soprattutto una grande impresa scientifica, la più grande e la più ambiziosa fra tutte quelle compiute fino ad oggi dall'umanità. Per registrare tutti i dati che saranno inviati a terra dall'astronave e dai veicoli lunari ci vorranno centinaia di chilometri di nastro magnetico. Saranno il risultati di esperimenti preparati non solo dagli scienziati americani ma suggeriti da scienziati di tutto il mondo, ai quali la Nasa ha chiesto la collaborazione a questo scopo fin dalla metà degli Anni 60. Un'impresa corale dell'intera umanità, insomma. E per essere in grado di svolgere in maniera adeguata questi compiti più da scienziati che da astronauti, Scott, Irwin e Worden hanno ricevuto un'istruzione supplementare singolarissima: corsi speciali di fisica, chimica, geologia, astrofisica e tutte quelle discipline più strettamente legate alle esperienze da compiere.

Estendere il programma scientifico significava aumentare il periodo di permanenza nello spazio in genere e sulla Luna in particolare. Significava assicurare ai tre astronauti ossigeno, acqua, viveri ed energia in più. Significava stivare a bordo del «treno lunare» una quantità superiore di strumenti e apparati, alcuni dei quali impiegati per la prima volta. A tutto questo hanno provveduto i tecnici delle industrie che producono il Saturno 5. Il carico utile di questo vettore, che ancora oggi è il più potente del mondo, è stato aumentato, sfruttando meglio la potenza dei suoi motori, lanciandolo con traettoria più inclinata verso Oriente (in modo da sfruttare meglio la componente della rotazione terrestre) e predisponendo un'orbita di parcheggio a quota inferiore (144 km anziché 160, come avveniva nelle missioni precedenti).

Con questi accorgimenti è stato possibile stivare a bordo un carico in più, da suddividere tra la jeep lunare (costruita di lega di alluminio) e i nuovi strumenti. Il veicolo Apollo 15, al completo dei tre moduli (m. di comando, m. lunare, m. di servizio), pesa 48,594 chili e costituisce pertanto l'oggetto spaziale più pesante finora lanciato in prossimità della Luna. Il peso degli equipaggiamenti scientifici da utilizzare durante il tragitto Terra-Luna e durante le orbitazioni intorno al satellite sarà di 476 chili (contro i 113 trasportati dall'Apollo 14). Le apparecchiature sbarcate sulla Luna peseranno 545 chili, cioé circa il doppio di quelle trasportate in precedenza.

Gli spettrometri

Quasi tutte le nuove strumentazioni sono state montate su uno speciale compartimento del modulo di servizio, cioé del cilindro sul quale l'astronave poggia fino al momento del rientro in atmosfera e che contiene il motore principale di manovra, i serbatoi del propellente e apparati vari. Il 29 luglio, tre o quattro ore prima che l'astronave scivoli in orbita lunare, l'equipaggio farà saltare il pannello che ha protetto gli strumenti fino a quel momento. Allora gli strumenti si orienteranno verso il satellite e incominceranno un lavoro che durerà sei giorni. Uno spettrometri a raggi X capterà queste radiazioni emesse spontaneamente a consentire agli scienziati di misurare la quantità e le concentrazioni degli elementi che compongono le rocce di superficie.

Le concentrazioni di materiali radioattivi saranno invece individuate e misurate da uno spettrometro a particelle Alfa e da uno spettrometro a raggi Gamma, funzionanti entrambi sullo stesso principio dello spettrometro a raggi X. Uno spettrometro di massa sarà invece fissato ad un'asta telescopica che lo allonterà dall'astronave per evitare l'interferenza delle particelle di rimbalzo. Lo strumenti campionerà le poche particelle di gas alla quota di volo dell'astronave e analizzerà la loro distribuzione.

Gli spettrometri verranno adoperati principalmente quando l'astronave orbiterà intorno alla Luna. Quello a raggi X sarà tuttavia utilissimo anche durante il tragitto di ritorno, quando verrà orientato sulle «pulsar a raggi X», misteriore stelle scoperte solo negli ultimi anni dai satelliti americani e che emettono raggi X in treni d'onda non osservabili dalla Terra dal momento che l'atmosfera terrestre filtra e assorbe i raggi X, impedendo loro di giungere fino al suolo. Le osservazioni di queste pulsar saranno le prime di questo nuovo capitolo dell'astronomia.

Per le fotografie

Nel compartimento del modulo di servizio vi saranno anche due nuovi sistemi per fotografia, molto complessi e sofisticati. Il primo è una macchina fotografica che contiene 2000 metri di pellicola alta 12,5 e sufficiente ad impressionare 1650 immagini. Ognuna di queste coprirà un'area rettangolare della Luna da 0 km per 300. L'obbiettivo scatta rapidamente tra un fotogramma e l'altro, in modo da produrre immagini visibili a tre dimensioni. La sua definizione è tanto elevata da consentire l'impressione - da 110 km di quota - di oggetti del diametro di appena due metri. Il secondo complesso servirà per i rilievi cartografici; su 560 metri di pellicola delle stesse dimensioni verranno impressi più di 3000 fotogrammi, che rappresenteranno una zona quadrata di 170 km di lato. Su ogni fotogramma apparirà un reticolo, che permetterà di scoprire eventualmente distorsioni della pellicola durante l'avvolgimento o lo sviluppo o la stampa. A questo secondo complesso è collegata una macchina astronomica che scatta automaticamente una fotografia al cielo ogni qualvolta l'altra macchina impressiona un fotogramma. Dalle stelle che figurano nelle fotografie gli scienziati possono accertare con estrema precisione la posizione della Luna e l'ubicazione dell'area ripresa dalla macchina. Un altimetro a laser registrerà con la massima precisione la quota a cui vengono scattate le singole immagini. Infatti lo strumento invia un sottile fascio di luce monocromatica coerente verso la zona fotografata e misura il tempo impiegato dal raggio a percorrere il tragitto di andata e ritorno, riuscendo così a stabilire la distanza astronave-Luna con un'approssimazione di soli 10 centimetri.

Tutti questi dati serviranno alla completazione di carte seleniche speciali, che rappresentino con estremo rigore scientifico l'aspetto della Luna, la composizione dello strato superficiale, il suo ambiente: in particolare verranno rappresentati graficamente i seguenti elementi: caratteristiche geografiche con accurate misurazioni dei crateri, delle colline e delle catene montuose, dei crepacci e dei massi isolati; caratteristiche geologiche e chimiche degli strati superficiali; proprietà magnetiche della superficie; particelle atomiche e gas in prossimità della Luna.

Il materiale fotografico resterà a bordo del modulo di servizio che come si sa deve essere sganciato o abbandonato nello spazio poco prima che l'Apollo 15 si tuffi nell'atmosfera terrestre per il rientro.

Per evitare che vada perso sarà perciò necessario che Worden vada a riprenderlo, indossando una tuta pressurizzata e compiendo una «passeggiata spaziale» all'esterno dell'astronave. Una volta a Terra, le fotografie stellari verranno affidate ad un grande computer per l'analisi. L'elaboratore esaminerà e comparerà anche le misurazioni si altitudine, le fotografie lunari e i dati delle stazioni terrestri adibite al rilevamento dell'astronave. E sarà proprio dall'esame di tutti questi elementi che la macchina potrà stabilire con straordinaria precisione il percorso orbitale della Luna intorno alla Terra, il percorso dell'astronave intorno alla Luna e l'esatta ubicazione dei punti di riferimento lunari. Da tutti questo emergerà una conoscenza migliore del corpo celeste a noi più vicino: conoscere il passato della Luna può significare anticipare vantaggiosamente l'avvenire del nostro pianeta.

Bruno Ghibaudi

Il piano di volo

LUNEDÌ 26 LUGLIO - Ore 15,34: Lancio. L'astronave Apollo consta di due sezioni: l'astronave-madre o veicolo di comando (moduli di comando e di servizio), ribattezzata per il volo «Endeavour»; e il veicolo d'atterraggio o modulo lunare, ribattezzato «Falcon». Ore 18,24: Apollo 15 ha imboccato la traiettoria translunare, abbandonando l'orbita terrestre di sosta, sotto la spinta del terzo stadio del Saturno V.

GIOVEDÌ 29 LUGLIO - Ore 22,05: Con l'aiuto del motore di servizio, in funzione frenante, Apollo 15 entra in orbita intorno alla Luna.

VENERDÌ 30 LUGLIO - Ore 02,14: Apollo 15 si porta su un'orbita lunare di discesa. L'astronave è ancora completa, in modo che si possa sfruttare il motore di servizio per l'operazione di avvicinamento e risparmiare il combustibile del motore di discesa sul modulo lunare. Ore 19,48: Il modulo lunare «Falcon» con a bordo David R.Scott e James B. Irwin, si stacca dal veicolo di comando «Endeavour» dove è rimasto Alfred M. Worden, nell'imminenza dell'atterraggio.

SABATO 31 LUGLIO - Ore 00,15: «Falcon», il modulo lunare di Apollo 15, atterra nella regione selenica di Hadley-Appennini. Ore 15,24: David R. Scott apre lo sportello del veicolo lunare, dando inizio all'attività della quarta spedizione americana sulla Luna.

DOMENICA 1° AGOSTO - Ore 12,44: Inizia la seconda escursione di Scott e Irwin sulla Luna.

LUNEDÌ 2 AGOSTO - Ore 09,24: Inizia la terza escursione lunare, che conclude l'attività della quarta spedizione sul satellite naturale della terra. Ore 19,12: «Falcon» riparte dalla Luna, decollando con il motore di ascesa. Ore 21,04: Il modulo lunare completa l'aggancio con il veicolo di comando, rimasto in attesa lungo un'orbita lunare.

MERCOLEDÌ 4 AGOSTO - Ore 23,18: Apollo 15 imbocca la traiettoria trans-terrestre di ritorno.

GIOVEDÌ 5 AGOSTO - Ore 17,34: Worden esce dalla cabina di comando per recuperare all'esterno del modulo di servizio la pellicola di una macchina fotografica.

SABATO 7 AGOSTO - Ore 22,46: Apollo 15 ammara nel Pacifico.