2016/07/13

1971/07/13: Il quotidiano "La Stampa" presenta il Rover lunare

La didascalia della foto recita: “Los Angeles. L'automobile lunare (Lunar Roving Vehicle) completa di tutti gli accessori nel salone espositivo della Boeing”. Dalla collezione personale di Gianluca Atti.


Nella consueta pagina dedicata alla scienza, martedì 13 luglio 1971, il quotidiano "La Stampa" presenta l'eccezionale novità della missione Apollo 15.


Fra dieci giorni la nuova spedizione americana Apollo

Un'automobile per la Luna

Il «Lunar Roving Vehicle» ha le dimensioni di un'utilitaria, pesa appena 200 chilogrammi e potrà viaggiare a 20-30 chilometri orari - È costruito con un telaio di tubi in lega d'alluminio, le quattro ruote motrici sono azionate da motorini elettrici - Invece del volante, una «cloche» come negli aerei - Il costo si aggira sui sei miliardi

Gli astronauti dell'Apollo 15 che, alla fine di questo mese, torneranno sulla Luna per esplorare la zona dei Monti Appennini, avranno a disposizione un piccolo mezzo motorizzato, una specie di jeep in miniatura, che permetterà loro di allontanarsi dal Lem fino ad alcuni chilometri di distanza per raccogliere, senza fatica, notevoli quantità di roccia e per svolgere complessi esperimenti scientifici.

Il veicolo, scelto dalla Nasa come vincitore di un apposito concorso nel '68 - '69, è costruito dalla Boeing, la ditta aeronautica che produce anche il primo stadio del razzo vettore dell'Apollo ed è la maggior responsabile in tutti i progetti aereospaziali; la sua messa a punto ha richiesto circa un anno e mezzo di lavoro con decine di migliaia di ore di prova sui vari componenti: il tutto per una spesa complessiva di 19 milioni di dollari (oltre 6 miliardi di lire).

Potenza minima

Studiata per operare esclusivamente sulla Luna, l'automobile lunare che gli Americani, per il loro consueto amore delle sigle chiamano LRV. Dalle iniziali Lunar Roving Vehicle, ha ben poco in comune con le sue sorelle terrestri, pur presentando soluzioni tecniche apparentemente simili: come dimensioni all'incirca l'ingombro di un'utilitaria (3 metri di lunghezza per 2,25 di larghezza), il suo peso però è meno della metà (200 kg a vuoto) e dispone di una potenza 20 volte inferiore: sulla Terra questo veicolo riuscirebbe a muoversi a malapena e si sfascerebbe in poche ore per i sobbalzi, sulla Luna, viceversa, data la minor forza di gravità, esso potrà viaggiare agevolmente a velocità dell'ordine di 20 - 30 km/h su pendii di 28° di inclinazione e scavalcando crepacci di 70 cm di larghezza, trasportando un carico più del doppio del suo peso. Strutturalmente l'LRV è costituito da un telaio di tubi a sezione quadra in lega di alluminio, al centro del quale sono sistemati i sedili per due astronauti; le quattro ruote, tutte motrici, con un diametro di circa 80 cm, sono azionate da motorini elettrici da 0,25 cv ciascuno, alimentati da batterie chimiche che garantiscono un'autonomia di 78 ore di funzionamento a piena potenza; le sospensioni sono del tipo a doppia barra di torsione, con ammortizzatori.

Il cruscotto

Caratteristica particolare di questo veicolo è di avere le ruote interamente metalilche: al posto dei consueti pneumatici in gomma con camera d'aria, le ruote portano un anello elastico costituito da una fitta rete di fili in acciaio armonico, con un battistrada in tasselli di titanio. Questa soluzione, rispetto a quella tradizionale, offre principalmente il vantaggio, per la sua notevole flessibilità, di una maggiore aderenza su terreni incoerenti, permettendo una distribuzione del carico su una grande superficie e consente pertanto la marcia anche sulla sabbia senza il pericolo di rimanere incagliati. La guida della vettura lunare è totalmente diversa da quella delle vetture normali e ricorda piuttosto quella dei carri armati e di alcune di movimento terra: la sterzata, ad esempio, viene ottenuta con variazione differenziale della velocità delle ruote e al posto del classico volante, gli astronauti avranno una cloche simile a quella degli aerei: si sposta la leva a destra per girare a destra, e viceversa per la sinistra; spongendo avanti si aumenta la velocità, tirando si frena. Un interruttore posto sulla leva di comando permette l'inserimento della retromarcia. I freni sono disposti sulle quattro ruote, il loro intervento esclude automaticamente l'alimentazione di corrente ai motori, per evitare il pericolo di sovraccarichi. Per proteggere il veicolo e gli astronauti dal lancio di polvere e sassi durante la marcia le ruote sono coperte da ampi parafanghi in fibra di vetro.

L'LRV giungerà sulla Luna chiuso un apposito scomparto del Lem, ripiegato su se stesso in quattro settori, in modo da occupare minore spazio: per aprirlo e farlo scendere a terra gli astronauti dovranno azionare soltanto una serie di leve e di tiranti. I sedili verranno installati dopo che il veicolo sarà già a terra: essi sono costituiti da un telaio in tubo d'alluminio con rivestimento in nylon. Gli schienali, pure in nylon, sono provvisti di cinghie di sicurezza con strisce di velcro e di appositi attacchi per lo speciale zaino che gli astronauti portano sulla schiena, contenente le apparecchiature per il ricambio dell'aria e il condizionamento della tuta.

Gomme d'acciaio

Il quadro degli strumenti di controllo è sistemato su un montante, in posizione centrale in modo da essere accessibile ad entrambi gli astronauti: oltre ai normali strumenti di controllo, comprendenti amperometri, segnalatori d'allarme per eccessiva temperatura, indicatori di carica delle batterie ecc. gli astronauti avranno a disposizione: un indicatore di pendenza e di sbandamento laterale, un tachimetro, uno speciale strumento che, in base alla direzione delle ombre, indica la posizione del nord lunare e infine un piccolo calcolatore elettronico che, partendo dai segnali forniti da una girobussola e dal tachimetro, determina, istante per istante, il percorso totalizzato, la distanza in linea retta dalla base di partenza e indica su un quadrante la direzione per il rientro. Il veicolo è naturalmente dotato di tutta una serie di dispositivi di sicurezza che ne garantiscono l'assoluta efficienza (evidentemente indispensabile, considerato che un'eventuale avaria potrebbe compromettere tutta la missione): pur essendo dotato di quattro ruote motrici esso è in pratica in grado di avanzare anche con un solo motore efficiente: le speciali «gomme» in fili di acciaio, possono svolgere il loro compito regolarmente pur con il 10 per cento dei fili tagliati: alimentazione elettrica è fornita da due diverse batterie con circuiti totalmente indipendenti, ognuna delle quali, da sola, è in grado di fornire energia sufficiente per il rientro alla base: gli strumenti possono essere alimentati da una batteria di emergenza che garantisce il loro funzionamento in ogni caso.
Mario Oggero